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 Una spia
Una spia di incerta nazionalità riesce a nascondere una microspia dietro un cespuglio, non molto lontano dall'ingresso di un centro segreto italiano, con l'intento di scoprire la regola che associa parola d'ordine e contro parola d'ordine, per entrare nell'edificio.
Arriva un soldato, bussa al portone e da dentro la sentinella pronuncia: "12".
Il soldato risponde: "6" e gli viene aperto.
Poco dopo arriva un altro militare, bussa e gli viene gridato: "8".
Il militare risponde: "4" ed entra.
Un terzo uomo entra, dopo avere risposto: "5", alla parola d'ordine "10".
A questo punto, la spia crede di aver capito il meccanismo che associa parola e contro parola d'ordine. Si avvicina al centro segreto, bussa alla porta. Le gridano: "4".
La spia risponde: "2", ma le sparano.
Come mai?


[SOLUZIONE]
Si potrebbero trovare diversi meccanismi possibili che legano parola a contro parola, quindi una soluzione esatta a questo gioco non si può dare. La relazione intuita dalla spia sarebbe potuta essere una soluzione, ma purtroppo non era quella scelta dai militari.
Ad esempio un altro meccanismo possibile e di semplice calcolo mnemonico, che lega parola a contro parola è che al numero pronunciato dalla sentinella, coloro che sono alla porta devono rispondere con il numero di lettere dell’alfabeto della relativa parola italiana. Se questa fosse stata la regola, la spia avrebbe dovuto rispondere "sette", perché la parola "quattro" ha sette lettere.



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Pagina aggiornata il 20 agosto 2004. Realizzazione: Filippo Spadaro